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mercoledì 5 febbraio 2014

Avere di che vivere.......o vivere per avere?



L'ex Sindaco Zanotti lancia 6 proposte per Verbania (vedi "Di cosa vivranno i nostri figli?" pubblicato il 18 genn. 2014 su "Verbania Settanta" http://www.verbaniasettanta.it/?p=6954#comment-4840), con l'intento, ammirevole, di creare i presupposti per cui i nostri "figli avranno di che vivere". Proposte economiche quindi che vorrebbero essere fortemente proiettate nel futuro del nostro territorio.


Bene, si certo! Pero', da dove vengono queste proposte? A ben vedere paiono venire dal passato, cioe' da un'idea di economia che punta sopratutto a "far girare denaro", interventi pensati per l'immediato presente, per "rilanciare l'economia" per "ritornare a crescere", tutte belle parole che non dicono niente se non si capisce dove si vuole andare a parare, se non è chiaro che ogni proposta implica un "investimento" non solo economico, ma anche progettuale, un'idea appunto per il futuro.

Dove vuole investire Zanotti? (e con lui molti altri).
Sulla mobilita' per esempio: una nuova circonvallazione che devii il traffico automobilistico fuori Verbania?  Ancora un'investimento che vede l'automobile al centro della mobilita' (magari con il buon proposito di deviare il traffico fuori dalla citta', ma che rappresenta in fondo la classica polvere nascosta sotto il tappeto). E' l'ìdea di futuro? A meno di pensare di soffocare tra le auto e nelle auto pagando a peso d'oro un litro di benzina, la mobilita' come la conosciamo oggi non ha certo futuro. Futuro potrebbe essere immaginare un collegamento tra Fondotoce stazione e Verbania su rotaia, un sistema di trasporto pubblico con un percorso dedicato, ecologico e veloce per trasportare viaggitori e turisti dalla stazione fino davanti al lago. Un'investimento per il futuro del trasporto dei cittadini Verbanesi.

Altro esempio riguarda la proposta della cosidetta "riabilitazione socio sanitaria" : anche qui si intravede la riproposizione di un modello di gestione della "salute pubblica" che investe sulle malattia del singolo paziente in quanto occasione di lucro, invece che sulla promozione della salute e sui "determinanti della salute" (stili di vita, aria, acqua, cibo, qualita' del lavoro, delle relazioni sociali ecc.)
Tale modello, finora vincente, vede nella crescita esponenziale di consumi di prodotti sanitari(farmaci, esami, interventi, posti letto e ricoveri...) la sua ragione d'essere, ed è quello che ha portato i bilanci della Regione Piemonte e delle altre, al disastro, visto che tutta la Sanita' (sia pubblica che privata in convenzione) è finanziata dai contribuenti. Che futuro si puo' intravedere in proposte che si rifanno a un simile modello?

Quella definita da Zanotti "economia di prossimità" cioe' quel tipo di economia (o economie) fondata sulle risorse locali, sulle peculiarita' del territorio, sulle tradizioni da salvaguardare e rilanciare, è ritenuta marginale, di nicchia, insomma non c'e' da investirci molto. Eppure, forse, è proprio partendo da questa base che (con un grande e faticoso lavoro!) si potrebbe dar vita ad attivita' produttive durature, sostenibili, utili e ricche di oppurtunita', anche per i nostri figli.


Se vuoi comunicare con noi l'indirizzo è  pensieridizorro@gmail.com

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