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venerdì 27 marzo 2020

SVEGLIA RAGAZZI!!




Hei ragazzi....maledizione....volete decidervi a battere un colpo?? Vi siete lasciati sfuggire per ben tre mesi la missiva del Sergente. Ho dovuto rimediare, si fa per dire, personalmente. Figura barbina.  Possibile che non abbiate niente da dire? Di questi tempi!! Persino il Sergente si è accorto che ultimamente battete la fiacca mica da ridere. Volete darvi una svegliata!!


Hem...hem......in effetti.....dunque..... veramente.......sai com’è........ Cavolo! Hai ragione!
Vivissime scuse al Sergente. E anche a te .E anche ai lettori Non capiamo come possa essere successo.........

Dunque, vediamo se riusciamo a rimetterci in pista. In verità dopo qualche anno di attività e l’nfinità di “post” che abbiamo postato.....non sapevamo più bene.......che cosa dire........Il fulmine a ciel sereno -sereno?- ci ha dato una bella scrollata. Eccoci qui più vispi che mai e con una infinità di cose da dire.

Ma prima dei ragionamenti per i quali siamo, come sai, portatissimi.vorremmo svolgere un puro e semplice servizio informativo a beneficio dei nostri lettori.



Dati epidemiologici su Covid 19 forniti dal Dott. Samuele Ceruti , specialista di Terapia Intensiva dell’ospedale di Lugano nell’ntervista di 1 ora rilasciata a Matteo D’Amico in data 17 marzo 2020 e pubblicata sul sito Villaggo Globale. Consigliamo vivamente l’ascolto.

Distinzione tra 
CONTAGIATI
ed
AMMALATI

Alcune categorie di virus producono sempre MALATTIA  nei contagiati.
Altri tipi di virus non sempre producono MALATTIA nei contagiati

Esempio.  Il virus dell’Herpes è costantemente presente nel 90-95% della popolazione adulta. In alcuni casi si sviluppa in malattia. Nella maggior parte dei casi non sviluppa malattia.

Il Covid 19 è un virus della seconda specie. Vale a dire che non sempre produce MALATTIA.

Quindi essere contagiati non significa che necessariamente ci ammaleremo.

I contagiati  (accertati positivi con tampone oppure non accertati) si dividono in due differenti categorie.


A.
Contagiati che non presentano alcun sintomo (gli asintomatici)

Non sviluppano la malattia
Questo gruppo corrisponde a circa il 50% dei contagiati totali.Sono contagiosi ovvero possono trasmettere il virus pur non essendo ammalati (portatori sani)

B.
Contagiati che presentano sintomi.

Sono i veri e propri ammalati
Questo gruppo corrisponde a circa il 50% dei contagiati totali. In questo gruppo la malattia può presentarsi in diversi gradi di intensità, in rapporto a diversi fattori tra i quali è determinante l’età e lo stato di salute del paziente.


L’analisi del decorso della malattia effettuato su circa 100.000 pazienti CONTAGIATI e SINTOMATICI  ci dice che essi possono essere così suddivisi
 

Grado 1
Riguarda l'80% dei sintomatici
Not severe.  

Il paziente sviluppa sintomi  blandi non distinguibili da una ordinaria influenza. Tosse- catarro. Assenza di febbre o poche linee. Nesuno muore. Inutile il tampone. Non devono recarsi in ospedale. Guariscono senza fare niente.


Grado 2.
Riguarda il 15% dei sintomatici
Severe Not critical

Febbre, tosse, difficoltà respiratoria. 
Ha bisogno di ricovero in ospedale per essere curato.
Il tasso di letalità in questo gruppo è dell' 8%
Il restante 92% guarisce


Grado 3
Riguarda il 5% dei sintomatici
Critical. 

Febbre importante, tosse, forte difficoltà respiratoria
Necessita di ricovero in terapia intensiva.  

Il decorso della malattia varia in funzione principalmente dell’età e dello stato di salute.
Il tasso di letalità in questo gruppo è del 42-62%.
Il restante 58-38% guarisce

Il tasso di letalità media nei tre gradi si aggira intorno al 2-3%. Va ribadito ancora una volta che stiamo parlando di tassi riferiti al TOTALE di contagiati sintomatici.
 

Il resto della popolazione o è contagiato ma asintomatico oppure non è contagiato. In entrambi i casi non c'è alcun problema ed è perfettamente inutile fare il tampone.

 

Da questo studio epidemiologico condotto -lo ripetiamo- su un campione di quasi centomila casi di sintomatici, possiamo trarre qualche indicazione pratica per tutti noi? Possiamo.

1.
Se non presentate sintomi o se presentate sintomi lievi che vi possono far pensare di rientrare nel Grado 1. mettetevi tranquilli, rilassatevi, non correte a farvi fare il tampone e aspettate. Quasi certamente i sintomi dopo un po' spariranno da soli.

2.
Se invece presentate sintomi più marcati tali da farvi pensare di rientrare nel Grado 2 consultatevi immediatamente, ma telefonicamente, con il vostro medico di fiducia per stabilire insieme a lui cosa fare.

3.
In ogni caso non precipitatevi nei Pronto Soccorso o nei DEA a chiedere che vi venga fatto il tampone. Sapere se siete positivi o no ha poca importanza. La cosa veramente importante è una valutazione equilibrata dei SINTOMI.




  Hum....Hem.....per tutti i diavoli........non capisco..........ma allora, dando percentuali così basse di malattia e di letalità questo dott. Ceruti  vorrebbe sostenere che non dobbiamo preoccuparci??? Che non c'è problema??!! E allora come la mettiamo con il pandemonio di morti che si è scatenato, con bare che non bastano e i forni crematori pure e la sanità al tracollo anche???? E voi la pensate come  lui??????



CALMA. Guarda Zorro, sei uomo d'azione, lo sappiamo, e quindi impulsivo. Poco propenso alla pacata meditazione riflessiva.
ASSOLUTAMENTE NO. Il Dottore non dice assolutamente questo. Guarda facciamo una bella cosa. Tu ti rileggi con calma il tutto cercando di capire i dati. Magari più volte. Poi, visto che sei bloccato pure tu, ti vai a sentire dalla viva voce del Dottore TUTTA l'intervista di 1 ora. Magari due o tre volte. Ti studi, diciamo studi, con calma il tutto, Poi ci mediti sopra. Nel frattempo sarà passato qualche altro giorno e magari avremo le idee un poco più chiare sulla tendenza. Nel frattempo anche noi ristudiamo, approfondiamo e meditiamo.


Poi ci risentiamo presto


I tuo pigri mai affezionati ragazzi del GRUV


L'intervista la trovate qui
https://www.vglobale.it/2020/03/17/covid-19-e-vera-pandemia/

lunedì 9 marzo 2020

Garcia ha battuto un colpo!




Cavoli......ieri sera, per puro caso, ho scoperto che fin da prima di Natale (22 dicembre 2019) il Sergente Garcia ha battuto un colpo! Mi sono precipitato a chiamare il Comitato di Redazione del GRUV chiedendo spiegazioni. Una delle segretarie mi fa: “attenda un attimo che contolliamo”. Fastidiosa musichetta.......... “E’ vero! Probabilmente la mail ci è sfuggita. Sa con tutto il lavoro che abbiamo............” Tiro qulche moccolo e butto giù la cornetta.

Carissimo “nemico”, al GRUV evidentemente sono troppo affaccendati. Mi scuso per loro e cerco di rimediare immediatamente. E personalmente.
 



Caro Zorro,

dopo l'intensa attività degli anni scorsi ho registrato un certo rallentamento nella tua produzione, certamente non dovuto alla diminuzione dei problemi né tanto meno alla loro dimensione. Mi illudevo che con il passare degli anni ti saresti calmato, ma la tua indole battagliera è viva più che mai, soprattutto quando i deboli hanno bisogno di protezione ed aiuto. Con questa illusione io mi sono "seduto" si fa per dire, perché ho distrutto la mia poltrona preferita che ho dovuto cambiarla con una rinforzata in quanto come sai, sono un uomo di "un certo peso". Oggi non sarei più in grado di correrti dietro e allora mi limito a inseguirti con le parole, visto che nella tua ultima riflessione del 21 novembre scorso ti sei chiesto dove ero finito.  

Cerco di dire la mia sulla sanità, di cui conosco un po' la problematica perché per gli altri temi da te trattati non ho la competenza necessaria. Parliamo quindi della Sanità del VCO.
Ho letto il comunicato stampa del neonato Comitato Provinciale da te citato ma, aldilà delle dichiarazioni dei diritti alla salute e delle critiche alla "Giunta Chiamparino" non trovo una proposta concreta. Mi sembra un libro dei sogni slegato dalla realtà. Non bastano le sale operatorie nuove per fare un ospedale, o anche auspicare che venga ripristinato il Pronto soccorso di Omegna e anche il Reparto di Traumatologia. 

Bisogna dire quali specialità si vogliono prevedere in ogni ospedale, perché per esempio il DEA ipotizzato, non può che essere di I livello e oltre a garantire le funzioni di Pronto Soccorso, deve garantire le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione, come pure deve assicurare interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia), Emodinamica. Deve inoltre garantire le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali. Quindi se si vuole un DEA di livello minimo per ogni ospedale, queste le specialità sono obbligatorie. E per ora mi fermo qui.

Domande:
Ha senso avere due DEA distanti fra loro 40 Km circa?
Il bacino di utenza giustifica una scelta del genere?
La proposta è in accordo con le disposizioni di legge in termini di numero di casi trattati?
La proposta è finanziariamente sostenibile?  
E' questa una soluzione ottimale per le esigenze di salute del cittadino? 
Prova a rispondere.
Un caro saluto e tanti auguri per le prossime festività dal tuo sempre "nemico" Manuel Garcia


Cavoli..... vedo che sei ferratissimo in campo sanitario! Alle tue domande molto specifiche e tecniche non so se riesco a rispondere. Mi sembra di capire che tu, tra le righe dici: “concentrare” le prestazioni sanitarie non è sempre un male perchè può servire a renderle più efficaci e contemporaneamente meno costose”. Io sono abbastanza d’accordo sul concetto. Ma, concetto a parte, a te sembra che siano queste le vere ragioni del coro “Ospedale Unico!”. O non è che, per caso, dietro al valido concetto, si nasconde altro? Di “politichese”. Tanto per cambiare. In questo caso non avrebbero del tutto torto quelli del Comitato che vuole difendere le cose come stanno. Mi sembra.

In tutti i casi penso che i professorini del GRUV centrino abbastanza la questione di base quando dicono che la Sanità dovrebbe  essere contemporaneamente accentrata per le “Acuzie” e molto, molto decentrata per il Pronto Soccorso, la Prima Assistenza e la Prevenzione Primaria. Cosa che può essere fatta solo con una rete capillare e diffusa di Vere Case della Salute. Ho detto e sottolineo Vere. “Medicina Territoriale” è diventato uno slogan per sciaquarsi la bocca. Tanto per cambiare. La guerra tra poveri su dove mettere gli ospedali, in questo caso, non avrebbe più ragione di essere. O no? Ma allora dovremmo tutti quanti metterci a studiare un progetto di Vera Medicina Territoriale basata su una vasta rete capillare e difusa di Vere Case della Salute! Cosa sono? Che compiti devono svolgere? Come devono funzionare? Come devono essere distribuite?  Salute vuol dire, prima che curare malattie,  NON ammalarsi. O no? Potremmo provare a partire da qui? Che ne dici?

Visto che sei ferratissimo in campo sanitario ne approfitto per chiederti un parere. Ma su questo cavolo di Coronavirus dobbiamo preoccuparci si o no? Se è poco più di una normale influenza allora perchè tanto can can? E poi. Da dove viene? Pipistrelli? O Laboratorio di  “Biosicurezza” e “patogeni speciali” situato, guardacaso, proprio a Wuhan? 


Non è che magari c’entrino anche le condizioni di vita non troppo salubri nelle quali viviamo oggi come oggi? Ieri sera sono andato a rileggermi un impressionante capitolo dell’impressionante libro “Armi, acciaio e malattie” di Jared Diamond. Sostiene che tutte le tremende epidemie e pandemie infettive che si sono abbatturte sull’umanità da qualche millennio in qua, ben utilizzate tra l’altro dai “bianchi” per distruggere popoli e culture in giro per il mondo, sono dovute principalmente agli stretti contatti animali allevati-uomo, al sovraffollamento urbano, e alle condizioni di vita poco igeniche che queste due cose hanno determinato. Un bel regalo della cosiddetta “Civiltà”. Non lo dico io ma lui. E se lo dice lui che è un famoso scienziato USA...............
Puoi aiutarmi a capirci qualcosa?

Attento al sovrappeso!

Con scuse  rinnovate sempre tuo irriducibile “nemico”
Zorro