Di seguito la lettera e poi la risposta di Serra.
Gentile
Michele Serra,
Siamo
un piccolo gruppo di “resistenti umani” e ci occupiamo da tempo
di questioni politico-economiche legate al nostro territorio
(Verbania), ma con uno sguardo che vuole andare oltre la dimensione
locale contestualizzandola a ciò che accade a livello globale ;
nonostante il sostanziale appiattimento dell'informazione sul
pensiero unico liberista
tentiamo di far
sentire la nostra (libertaria) voce attraverso il Blog “I pensieri
di Zorro” al quale rimandiamo Lei ed i lettori eventualmente
interessati. Anche noi mascherati ed anonimi non per codardia ma
perché riteniamo più importante cosa si dice piuttosto di chi lo
dice.
Ciò
che sta'(di nuovo) succedendo è sotto gli occhi di tutti: guerre e
terrorismi,
esodi
di massa, miseria per molti e immense ricchezze per pochi, disastri
ambientali e mutazioni del clima....
E'
possibile che ci si stia dirigendo verso una catastrofe planetaria?
Riteniamo
che fino a che questo modello socio-economico folle e irrazionale,
onnipotente e autoritario dominerà il mondo, ci sono buone
possibilità.
Il
meccanismo della (cosiddetta) Libera Economia di Mercato trasforma
quelli che dovrebbero essere mezzi (economia, denaro, scienza,
tecnica, conoscenza, cultura) nei soli fini dell'attività umana.
E
quello che doveva essere il fine (eco-nomia ovvero cura della casa)
in strumento per far “girare l’economia”.
Ciò
è irrazionale.
Il
capovolgimento di senso sul quale si fonda, in questa “logica”,
l’agire umano determina inevitabilmente una infinita catena di
controsensi, di non sensi e di assurdità. Sistemici.
La
conclusione che possiamo (potremmo) trarre è la seguente: in un
sistema economico e sociale che pone di fatto a fondamento dell’agire
umano la imprescindibile necessità del personale tornaconto
monetario, agire in modo veramente razionale diventa puramente e
semplicemente.....impossibile.
Due
secoli di fatti storici hanno ampiamente dimostrato il fallimento
della utopia liberista secondo la quale il capitalismo avrebbe dovuto
coniugare in modo armonioso ed in un contesto di libera iniziativa
privata individuale, l’interesse del singolo con quello della
società.
Gli
stessi modelli socialisti hanno velocemente fatto proprio il delirio
della crescita esponenziale di prodotti materiali e consumo di
risorse umane e ambientali. Siamo, infatti, nel pieno di una crisi
che, ancor prima che economico-sociale è crisi di valori (nel senso
profondo di ciò che vale per l'umanità), sappiamo dalla storia che
spesso le crisi vengono (non)risolte attraverso guerre devastanti
che, ”semplicemente”, azzerano i conflitti. Sappiamo anche che la
parola “crisi” può voler dire opportunità di cambiamento, un
cambiamento assolutamente necessario e affidato ad ognuno di noi. Ne
saremo capaci noi e chi ci rappresenta?
Grazie
per l'attenzione e per un'eventuale risposta.
GRUV
(Gruppo di Resistenza Umana Verbania)
La risposta :
Cari amici di Gruv, che qualcosa di strutturale non funzioni, nel nostro modo di vivere, è fuori di dubbio. Quello che manca, per adesso, è la capacità di tradurre in politica di massa le pratiche di cambiamento. Nel frattempo, è importante e bello che ci siano piccole avanguardie che ragionano, leggono e scrivono, come voi. Sono molto orgoglioso che il vecchio sottotitolo di Cuore, "settimanale di resistenza umana", sia ancora in circolazione e abbia fatto tanta strada. Grazie per avermi scritto, scusate se non pubblico sul Venerdì ma per scelta preferisco non dare voce a gruppi e associazioni non perché non lo meritino, ma perché la pubblicazione darebbe la stura a decine di richieste analoghe. Comunque buon lavoro e buona resistenza umana...
Grazie della vostra lettera
Michele Serra