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martedì 14 gennaio 2014

Rotture (1)

 Bava rompe con PD? O PD rompe con Bava?

 

 

Prima puntata




" Bava rompe con PD? O PD rompe con Bava? Chi rompe con chi? E/o... a chi?

Per prima cosa cominciamo a rompere sulle regole. Che cosa vogliamo fare a Verbania per Verbania lo vediamo dopo..... aver rotto. Metodo ineccepibile. Calma! Le regole sono contenuti o non lo sono? In parte si e in parte no...... in ogni caso sono regole. Cose della massima importanza. Quindi...... contenuti.
Un bel c....pardon garbuglio!

Bava, Brignoli, Marchionini. Solo tre candidati? Anzi due. E il povero Zanotti? Con tutto lo sbattersi che ha fatto per ben 9 (dicesi nove) anni?
Ma siamo poi sicuri che, acquattati in qualche angolo, non ci siano altri verbanesi del centrosinistra che non disdegnerebbero la poltrona di primo cittadino? Chi può saperlo?

Siamo seri. Francamente parlando c’è qualcosa che non mi convince….la sensazione è terribilmente sgradevole……sento che mi sfugge qualcosa…….ma non so bene che cosa…….Sì trovato!!!!
Mi sfugge l’oggetto preciso del contendere. Solo procedure? O c’è dell’altro? E se c’è cosa diavolo è?"



Attento Zorro.
Con la tua splendida ingenuità "naif" interpreti alla perfezione sentimenti molto diffusi. Comuni a molti cittadini che, come noi, vorrebbero cercare di capire cosa diavolo sta succedendo, e soprattutto perchè, in una certa area "politica". Non solo in quella, sia chiaro. Ad altre già è toccato. E ad altre ancora dopodomani toccherà. Non occorre essere profeti.
.
Però devi stare ben attento perchè potresti scadere nel classico qualunquismo da bar.

Se non abbiamo capito male un oggetto del contendere abbastanza preciso c’è.
Dichiarare la squadra di governo prima delle elezioni. Oppure, come finora si è fatto, formarla dopo.
Chiaramente non si tratta di pure formalità. Sono implicite visioni molto diverse del "fare politica". Gli uni sostengono il fattore "trasparenza". Gli altri la priorità del "programma". Come se l’uno escludesse la possibilità dell’altro!!

Si viene a creare così quella tipica situazione "polverone" nella quale sembra che tutti abbiano contemporaneamente torto e ragione. E forse è proprio così. Resta il fatto che sfugge, non tanto l’oggetto palese del contendere, ma quello che ci sta dentro e dietro. E soprattutto quale è il motivo per il quale differenti posizioni debbano immancabilmente portare a rotture quando potrebbero benissimo, in teoria, portare a vere sintesi di ordine superiore. Si badi bene. Vere sintesi. Non compromessi di bassa lega.

Ma siccome siamo "fuori" -di melone parzialmente e dal circuito "politico" totalmente- non possiamo, nè tuttosommato ci interessa, entrare nel merito della diatriba relativa a chi ha rotto con chi e perchè.
E’, con una certa evidenza, la fatale conseguenza di due ordini di fattori oggettivi tra loro interdipendenti:

1.
L’illogico capovolgimento metodologico che consiste nel discutere prima di tutto di regole e procedure. Pur importanti e con valenza politica. Anzichè di cosa vogliamo fare a Verbania per Verbania, come e perchè. I buoi, secondo logica, dovrebbero stare davanti, e non dietro, al carro. Secondo logica.
2.
Il ginepraio di personalismi, egemonismi (lavoriamo insieme d’amore e d’accordo ma facendo quello che dico io e come dico io), protagonismi, eclettismi, egocentrismi, correntismi, carrierismi, opportunismi, tatticismi, e via di questo passo, che caratterizzano, e non da oggi, l’universo impropriamente definito "politica".

Niente di nuovo sotto il sole. Assolutamente niente di cui meravigliarsi. Se mai desterebbe meraviglia il fatto che non fosse così.


Più utile ed interessante, in un frangente del genere, ci sembra invece tentare un ragionamento in positivo. Vale a dire intorno a come dovrebbe agire qualunque raggruppamento politico, partitico o altro per essere una cosa davvero seria.
Nota bene: alcune cose in elenco vanno fatte prima, molto prima delle elezioni; e altre dopo -si spera- averle vinte.

1.
Elaborare in modo permanente ed approfondito studi ed analisi su ogni aspetto del vivere nella realtà locale.
2.
All’interno di questa elaborazione permanente individuare:
a.
tutte le problematiche irrisolte che affliggono la vita individuale e collettiva nella realtà locale;
b.
le potenzialità latenti che pur essendo presenti non sono state ancora sviluppate.

3.

Sulla base delle problematiche irrisolte e delle potenzialità latenti individuate, elaborare una grande griglia progettuale avente lo scopo di:
a.
dare soluzioni ottimali alle problematiche irrisolte;
b
. realizzare al meglio le potenzialità latenti;
c
. costituire il grande progetto di riferimento sul lungo periodo nel quale collocare organicamente i singoli interventi nel periodo medio e breve.

Poi, in caso di vittoria:

4.

Dotarsi di piani esecutivi particolareggiati e strumenti operativi adeguati per la realizzazione graduale di parziali interventi. Che devono però possedere un forte carattere di coerenza ed organicità in vista degli obiettivi di periodo medio e lungo da conseguire.

Il tutto seguendo un metodo di lavoro rigoroso, articolato in due settori tra di loro interdipedenti:

a. interno

Potrebbe essere chiamato elaborazione creativa di gruppo nella quale i preziosi contributi individuali vengono integrati sulla base della grande griglia progettuale.

b. esterno

Potrebbe essere chiamato elaborazione creativa allargata alla cittadinanza e condivisa con la cittadinanza. Vedasi luminoso esempio contenutistico e metodologico costituito dalll’episodio -rimosso- di Agenda 21. Preziosa elaborazione finita, purtroppo e chissà perchè......nel classico cassetto.


Pensiamo che con queste caratteristiche un raggruppamento politico sarebbe davvero serio e potrebbe quindi:

1. 
definirsi tale;
2. 
evitare rotture interne in generale e, in particolare, ancor prima di aver cominciato a ragionare su quale progetto, per fare che cosa e come;
3.
andare ad una interazione costruttiva con altri raggruppamenti altrettanto seriamente politici.

Finalmente senza le virgolette.

(continua)

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