Translate

venerdì 8 maggio 2020

Il tempo è......galantuomo.




“Solo” un paio di mesi sono passati dall’inizio del pandemonio pandemico. Sembra proprio che tiri un’altra aria. E non solo nel senso che la fermata della “giostra” ne ha determinato una avvertibile “purificazione”.

Pare che in plancia di comando si stiano convincendo del fatto che sono in fase di esaurimento i tempi del Blocco Totale. Per quanto grave sia una pandemia  non possiamo pensare di tenere un Paese intero agli arresti domiciliari stretti per più di tanto. Tant’è che parte la fase due. Che come abbiamo visto non è la seconda bensì la terza. L'alternativa al Blocco Totale avrebbe potuto essere il Blocco "intelligente". Certo è che il blocco intelligente richiede, per definizione, intelligenza. E non solo in plancia di comando.........

Ben poco di veramente sostanziale è nel frattempo cambiato. Le fredde curve ci dicono che i “casi” accertati sono ancora in salita anche se leggermente meno ripida. Su quelli non accertati, che potrebbero essere almeno dieci volte tanto, ancora nulla sappiamo. Gli attualmente positivi dopo un breve pianoro sembrerebbero avviati verso un accenno di discesa. Sottolineato accertati. Per quanto riguarda i morti la curva è tutt’ora in salita anche se un poco meno ripida. (vedi Lab 24)

Quindi c’è poco da stare allegri e da cantare vittoria. Unico dato decisamente in salita -vieppiù ripida- il numero dei guariti. Consolante. C’è scampo. Parziale . Ma significativo.
Con tutte le cautele del caso possiamo e dobbiamo, parzialmente e lentamente, rimettere in moto la “giostra”. Dopo un paio di mesi e passa e evidente necessità oggettiva. Salvo produrre danni ben maggiori di quelli imputabili allo “stramaledetto”. Sulla qualità e quantità delle necessarie, imprescindibili “cautele” pare che le opinioni tra la Plancia di Comando Centrale e quelle Periferiche siano, tanto per cambiare, discordanti.

Potremo mai pensare di conciliare in armonica sintesi le sacrosante esigenze di salda ed illuminata azione di Governo con le altrettanto sacrosante e legittime esigenze di autonomia Locale? Nel particolare Sistema Storico che ospita, per il momento, le nostre esistenze, e che ha la singolare capacità di mettere in radicale ed antagonistico conflitto qualsiasi cosa con ogni altra cosa, la risposta non può che essere una: assolutamente no.

In ogni caso, se una morale provvisoriamente parziale possiamo trarre, a questo stadio di “avanzamento,”  della situazione, è che il tempo - galantuomo-  ci costringe a ripensare la strategia del Blocco Totale per considerarne di maggiormente flessibili. Ed intelligenti. Con il senno di prima ribadiamo che tanto valeva pensarci da subito. Avremmo evitato parecchi guai e non solo “economici”.  Attenzione però. Non vorremmo, dicendo ciò, passare per novelli fans di Confindustria & Associati. Non si sa mai. Meglio precisare.

Avete notato la straordinaria capacità di -relativo- adattamento della psiche umana? Anche questa probabile frutto della intrinseca onestà che caratterizza il tempo nel suo lento ma inesorabile trascorrere. Non sembra più di essere sull’orlo della apocalisse finale dell’umanità come un mese e mezzo fa. Situazione tutt’ora grave. Molto grave intendiamoci. Ma forse il genere “Homo” non si estinguerà. Almeno per ora. I morti ci sono ancora e non solo a causa dello “stramaledetto”. Ma dopo due mesi cominciano a non fare più notizia. O a farne un po’ meno.

Su questa faccenda, decisamente cruciale, del che cosa fa notizia e che cosa non la fa -e perché- forse varrebbe la pena di indagare. Ed anche sul perché della marcata propensione dell’universo mediatico al sensazionalismo. In un prossimo futuro però. Non ora perché dobbiamo continuare con la nostra panoramica a volo d’uccello ed in ordine sparso.


Gravità

Il Dott. Ceruti (vedi post precedenti) ce lo aveva detto fin dall’inizio. Senza sottovalutare minimamente la specifica bruttezza della malattia quando colpisce, ci aveva informati del fatto che questo stramaledetto virus non è particolarmente cattivo sebbene molto contagiante. Né in riferimento alla mortalità sul totale della popolazione residente. Né in riferimento al tasso di letalità sul totale dei positivi accertati. E non accertati.

Attuale pandemia da Covid 19
Morti nel mondo ad oggi circa 200.000
Popolazione mondiale ad oggi circa 7.000.000.000 (sette miliardi)
Tasso di mortalità percentuale sul totale della popolazione mondiale 0, 0003%
Morti in Italia ad oggi circa 30.000
Popolazione italiana ad oggi circa 60.000.000
Tasso di mortalità percentuale sul totale della popolazione 0,05%
(s. e. & o.)

Due paragoni soltanto.

Il primo con la “Spagnola” -pandemia decisamente cattiva- del 1918.
Morti stimati nel Mondo tra cinquanta e cento milioni. Popolazione mondiale all’epoca,  due miliardi circa di persone. Tasso di mortalità 5% circa assumendo il dato massimo stimato di cento milioni di morti.
Morti stimati in Italia 600.000. Popolazione italiana totale all’epoca circa 38.000.000. Per una percentuale di mortalità sul totale della popolazione del 1,6% circa.
Virus davvero cattivo! In ogni caso siamo ancora qui. A quanto pare.

Il secondo con i  morti di HIV-1 gruppo M  (AIDS). Virus decisamente cattivo.
Morti 30.000.000 (trenta milioni) negli ultimi trenta anni
Oggi infetti  nel mondo 34.000.000 (trentaquattro milioni). (David Quammen “Spillover” Adelphi pagg. 44-45.)
Contro i 3.000.000 di contagiati da Covid 19 ad oggi.



La “giostra”

Per un  poco si è completamente fermata. O quasi. Nei paesi maggiormente colpiti. Guarda caso ricchi. USA in testa. Tra questi, particolarmente in quelli che hanno adottato il Blocco Totale. Deve essere però chiaro. Se il Blocco Totale è chiaro segno di apprensione fuori controllo, i reiterati negazionismi alla Donald nonché le accorate invocazioni per una subitanea rimessa in moto della giostra non sono, di per sé, segno di intelligenza. Anzi.

In ogni caso la fermata prodotta dallo “stramaledetto” è stata per certi versi...... “provvidenziale”
Abbiamo assaporato il gusto del silenzio. Il rilassante placarsi del frenetico andirivieni automobilistico e non solo automobilistico. L’aria decisamente più respirabile e non solo fisicamente parlando. La drastica riduzione di emissioni venefiche. Il marcato attenuarsi delle compulsive pratiche “sportive” nel tempo “libero”. La teorica possibilità di riflessione meditativa che in molti casi si è, purtroppo, trasformata in insofferenza, ansia, angoscia, rabbia e sotterranea conflittualità infra-specifica.

In ogni caso abbiamo avuto finalmente la possibilità di un CONFRONTO. Forse troppo repentino nel tempo e troppo concentrato nello spazio.  Per molti versi SALUTARE.  Per noi ”ricchi” . Che avremmo di che meditare su un aspetto della questione per ora decisamente trascurato. Tanto per cambiare. Il PERCHE’ di tutto ciò. In senso precipuamente sanitario ma non solo.

Ma forse le cause dei cataclismi fanno molto meno notizia dei cataclismi stessi.  E poi, evidentemente non è questo il momento di indagare sulle eventuali cause. Quando lo sarà?

Lo sapevamo già. Adesso ne abbiamo la certezza sperimentale. Il Sistema Storico nel quale viviamo non può fare altro che correre crescendo e crescere correndo. Brutta storia. Fino a quando? Fin dove? Vietato porsi, e porre, la elementare domanda.

Sarà un’impressione. Ma ci sembra di aver notato, quando prive di mascherina, facce un po’meno “tirate” del solito.


Mascherine

Il membro anziano ci  racconta di aver comperato fin da fine febbraio due mascherine -tipo falegname- rigorosamente in Farmacia, spacciate per ultra professionali- al modico prezzo di dieci euro l’una per un totale di venti euro. Qualche nanopatologo accreditato sostiene che è come pretendere di fermare le zanzare con una cancellata in ferro battuto............

A seguire. Gioie e dolori della economia di mercato globalizzata. Se non abbiamo capito male.
Fase uno. Mancano mascherine. Convertiamo le industrie per produrle in Italia con l’obiettivo di diventare autosufficienti.
Fase due. Riconversione produttiva.
Fase tre. Costano molto. Troppo. I cinesi le producono a costi dimezzati. Chissà come fanno.
Fase quattro. Che facciamo? Riconvertiamo o no? Importiamo? Aspettiamo? Carichiamo allo Stato parte dei costi di produzione? Le vendiamo a prezzo “politico” prefissato insuperabile? Altro?

Stessa storia per i tamponi.



La App

Qui si arriva alla quasi farsa. Molti ci credono.
La “App”,  in grado di  tracciare ogni e qualsiasi movimento di ogni cittadino (consenziente??) è una sorta di bacchetta magica con la quale è possibile bloccare la pandemia.

Privacy -o non privacy- a parte, un giovane tecnico del settore ci ha spiegato che pretendere di bloccare la pandemia con la SOLA -miracolosa e salvifica- “App” è come  pretendere di andare in bicicletta su una bicicletta priva di ..........ruote.

Infatti sapere dove si trova, che cosa fa,  con chi lo fa e dove lo fa, un qualsiasi cittadino, serve a nulla se non sappiamo -prima di tutto- se è positivo o negativo.  E lo stesso per ciascuno dei suoi “incontri”.

La “App” potrebbe anche funzionare ma solo e soltanto se:
-abbiamo preventivamente censito tutta la popolazione suddividendola in positivi (colore rosso) e negativi (colore nero);
-continuiamo sistematicamente a censirla poiché il positivo di oggi potrebbe essere il negativo di domani e viceversa;
-se la App emette un segnale di allarme nel momento in cui la distanza spaziale tra un positivo ed un negativo scende sotto il fatidico metro;
-ma non basta; se i due dovessero insistere nel mantenere un contatto ravvicinato del terzo tipo, l’autorità sanitaria -o non sanitaria- o entrambe, dovrebbero immediatamente recarsi sul posto ad interrompere il contatto ravvicinato e prendere le relative misure; dalla quarantena obbligatoria per entrambi i contraenti, ad ulteriori accertamenti sanitari, per finire con la prescrizione di opportune misure terapeutiche.
Solo a queste condizioni, la App potrebbe essere un valido strumento per limitare, e progressivamente debellare, la pandemia.
In ogni caso la rete dei controlli incrociati e degli opportuni interventi immediati dovrebbe durare per parecchio tempo a venire. Perlomeno fino alla scoperta del salvifico VACCINO.


Immunità di gregge

Pare che siano state dette diverse corbellerie. Tanto per cambiare. L’ immunità cosiddetta  “di gregge” potrebbe anche essere una strategia da considerare. Ma a condizione di essere sicuri che il sopravvissuto diventi immune. Dovrebbe essere ovvio. La cosa non risulta accertata. Se è molto probabile che i sopravvissuti sviluppino anticorpi, questo non significa immunità. Come, per esempio, nel caso del Morbillo.  Ben sappiamo che il comune raffreddore, per il quale dobbiamo ringraziare una specifica varietà di Coronavirus, possiamo prenderlo centinaia di volte in una vita.


Vaccino

Non vogliamo qui entrare nella storica polemica. Basti far rilevare che nemmeno questo ci darebbe certezze matematiche. Peraltro, comunque e sempre, illusorie. Pare che gli “stramaledetti”  furbescamente mutino in continuazione. Il vaccino che funziona oggi, ammesso che funzioni, potrebbe non funzionare più dopodomani.



Morale provvisoria 

Potrebbe essere questa. Forse sarebbe opportuno incominciare a ragionare sul PERCHE’. Da che mondo è mondo PREVENIRE dovrebbe essere meglio che non riuscire a curare. Dopotutto SALUTE è -dovrebbe essere- altra cosa dal tentar soltanto di arginare malattie.

Sui  futuribili  scenari  che si dischiudono dinnanzi a noi  ci soffermeremo nelle prossime puntate. A partire da un tentativo di capire PERCHE’.  Appunto.