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martedì 24 novembre 2015

Il terrorismo, la Storia e.......il conto


New York 11 setembre 2001. Ma poteva essere qualsiasi altro giorno di qualsiasi altro anno a cavallo del cambio di millennio. Il giorno dopo sulla prima pagina del "Manifesto", quotidiano comunista, comparve un pregnante articolo di Luigi Pintor dal titolo "Capire perchè". Sarebbe bene andarselo a rileggere oggi. Non se ne è fatto niente. Naturalmente. Poi Londra, Madrid, Parigi. Ora ancora, ed ancor più pesantemente Parigi. Le megalopoli del mondo cosiddetto ricco sotto attacco terrorista. Altrettante "occasioni" mancate per qualche riflessione di fondo. Per tentare di capire perchè. Non sappiamo a che cosa, chi ci legge, attribuisca questi tragici -forse è dire poco- eventi di inizio millennio. Follia umana? Male Assoluto? Becero antiamericanismo? Ottuso antieuropeismo? Fanatismo antioccidentalista? Abissale cattiveria? Ingratitudine? E via di questo passo. Come da classico copione mediatico?

Noi siamo del parere che la Storia stia incominciando a presentare il conto. Al mondo cosiddetto ricco che per parecchi secoli ha fatto dell’altro mondo, ininterrottamente e fino ai nostri giorni, saccheggio materiale accompagnato da spaventose nefandezze di ogni tipo e genere. Ci siamo cullati nella menzogna. Portatori di "civiltà" ci siamo addirittura auto-definiti. Ci siamo illusi di poterla fare franca. L’altro mondo era lontano. Ora non più.

Ma le cose sono, se possibile, ancor più complicate. Vogliamo ricordare che il terrorismo stragista è stato "inventato" nel mondo cosiddetto ricco quale formidabile arma di stabilizzazione politica per fare fronte a radicali crisi interne. In Europa, ma particolarmente in Italia, ne sappiamo qualcosa. Il terrorismo stragista- e non stragista- in Italia tra la fine degli anni sessanta e la fine degli anni settanta è stata la "risposta" del Potere ad un enorme movimento di pensiero che, ingenuo, pressapochista, superficiale, genericamente ribellista fin che si vuole, stava ponendo la questione di fondo: se è vero che non viviamo nel peggiore dei mondi possibili e altrettanto vero che siamo ben lungi dal vivere un un mondo passabilmente decente. Il Potere, dopo un attimo di sbandamento, con la strategia del terrorismo stragista, sulla quale luce -giuridica- deve ancora essere fatta, è tornato saldamente in sella. Ma ora l’apprendista stregone deve fare i conti con le spaventose "forze" da esso stesso scatenate. Ed ora su scala mondiale, "Forze" che, per altri versi e ancora una volta, utilizza per mantenersi saldamente in sella. Non riusciamo infatti a districare lo spaventoso garbuglio di "giustificata" rivalsa storica da parte del mondo saccheggiato da una parte, e gli intrighi del Potere che mentre si straccia le vesti, incoraggia, fomenta, sostiene l’attacco terrorista. A fini di sempre più coercitiva stabilizzazione interna, è bene ripeterlo. Ma il "gioco" sembra decisamente, a questo punto, scappare di mano a chi lo ha "inventato".

Tutto questo unitamente alla pressione sempre più forte dell’altro mondo sul mondo cosiddetto ricco, nella forma di spostamenti sempre più massicci di persone da quello a questo, configura scenari spaventosi di tipo apocalittico per il futuro nemmeno tanto lontano. Scenari per i quali illudersi di trovare "soluzioni", nel senso che comunemente si attribuisce a questa parola, è semplicemente ridicolo. Se non fosse tragico. Che cosa deve ancora succedere perchè noi si incominci finalmente a capire che è giunta l’ora di svegliarci. Di cominciare a riflettere sulle cause che hanno determinato tutto questo. Di cominciare a praticare un pensiero radicalmente diverso che ci consenta di costruire un mondo radicalmente altro da questo. L’unica vera soluzione possibile.

Siamo di questo parere e questa è la nostra interpretazione del momento storico che stiamo attraversando.

Mentre storditi dal pensiero unico ci cullavamo, e ci culliamo, nelle favole sul benessere e la democrazia nascondendoci dietro ad un dito e pensando che non vi era, e non ci sia, alcun bisogno di critica e tantomenno di un pensiero "altro", il mondo saccheggiato preparava la sua "rivincita". Ed ora la sta attuando.
Forse è troppo tardi per pensarci. Forse se avessimo incominciato a riflettere per tempo non saremmo arrivati a tanto. Ma, come ben sappiamo, la Storia non si fa nè con i "forse" nè con i "se". Però è altrettanto vero che il conto prima o poi la Storia lo presenta. Forse è arrivato il momento di cominciare a pensarci.
E’ decisamente tardi. Ma, meglio tardi che mai.

Con questo blog i cui post forse varrebbe la pena di andarsi a rileggere -meglio- studiare, noi stiamo lavorando nella direzione dell’unica vera soluzione possibile. C’è qualcuno che vuole, che ritiene necessario unirsi a noi perlomeno per discuterne? Se c’è si faccia avanti. Siamo a disposizione e pubblicheremo tutto il materiale che i lettori ci faranno pervenire.




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