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giovedì 13 febbraio 2014

Soldi da spendere

Serie completa
Prima puntata novembre 2013
Seconda puntata dicembre 2013
Terza puntata gennaio 2014
Quarta puntata febbraio 2014

Utilizzare fondi pubblici per impostare vere politiche o fare cose per spendere soldi?
 
 

Come promesso nell’articolo sul porto galleggiante, cerchiamo di ampliare il ragionamento con questa nuova serie a puntate.
 
 
 
PRIMA PUNTATA novembre 2013



Evviva!!
La sapete l’ultima? La regione Piemonte ha stanziato 2,3 (dicesi duevirgolatre!!) milioni di euro per fare un sacco di belle cose nel Comune di Verbania. Vedo che non avete ancora ricevuto la notizia quindi ve la riporto integralmente.



"1ottobre 2013
Durante la seduta odierna la Giunta regionale, nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione, ha dato avvio alla linea d’azione sui programmi territoriali integrati, che stanzia complessivamente 54,5 milioni di euro
.

I fondi servono per contribuire alla progettazione e realizzazione di infrastrutture che saranno regolate da accordi di programma stipulati con gli enti proponenti.
Tra questi compare il Comune di Verbania a cui sono stati ...(?)... 2 milioni e 300 mila euro.
"Il progetto di riferimento riguarda la realizzazione di una importante rete di piste ciclabili -spiega Cattaneo- e devo dire che sono particolarmente lieto di sottolineare come Verbania sia rientrata tra gli Enti (6 in tutto in Piemonte!) che hanno raggiunto il punteggio più alto, generando quindi il riconoscimento di un contributo così significativo. Sono certo che il Comune di Verbania saprà dare attuazione alla realizzazione di questa opera secondo quanto previsti dai protocolli e le procedure previste per i PTI (??). Si tratta di una tipologia di intervento che potrebbe contribuire a raggiungere alcuni obiettivi legati alla qualità della vita, ad alternativa e una più sicura percorribilità del nostro territorio, senza dimenticare i riflessi legati al settore turistico".
(Da "Verbania Notizie" il blog pubblico di Verbania. I corsivi sottolineati sono miei ad evidenziare errori di battitura e/o passaggi incomprensibili a noi persone normali)

 
 
Ma vi rendete conto?? Sono una paccata di soldi! Se non li trasformo in lire non riesco nemmeno bene a capire quanti soldi sono, hem.....vediamo un po’...2.300.000 euri.....moltiplicato 2000 lire per un euro (accidenti al cambio strozzino!) uguale.....4.600.000.000 di lire. Se non ho sbagliato qualcosa....qualcosa come...vediamo un po’ di mettere a postogli zeri e le virgole.....4.600 milioni di lire. Se per fare un miliardo di lire ce ne vogliono mille milioni.....risultato 4,6 MILIARDI di lire....Possibile???? Forse ho sbagliato qualcosa? O forse hanno sbagliato qualcosa?? Se è vero -e come possiamo dubitarne?- potremo vedere finalmente realizzate un sacco di bellissime cose nella nostra amata cittadina. Per esempio una rete quasi completa ma organica di percorsi ciclabili cittadini. Che invogli gli abitanti ad adoperare la bicicletta per spostarsi quotidianamente perlomeno nella vasta area pianeggiante tra Intra Trobaso Pallanza e Suna, financo Fondo Toce, che sono poi le frazioni principali. Con grande beneficio di tutto. Dai polmoni alle orecchie al maledetto sovrappeso alla salute generale fisica e mentale al frenetico incessante andirivieni di automobiuli che non se ne può più; alla faccia della crisi.....per esempio. Al posto di quegli inconcludenti moncherini di pista ciclabiile raffazzonati alla bell’emeglio che non partono da nessun posto e dopo poco finiscono letteralmente nel nulla e non arrivano da nessuna parte. O moncherini di pista ciclabile che si trasformano improvvisamente in marciapiedi e viceversa con disorientamento degli uni e degli altri. Per esempio. Doppio evviva! Altro che classe politica inconcludente sprecona e magna magna! Basta con questi discorsi qualunquisti!



Bravo Zorro, senza la tua preziosa collaborazione saremmo fuori. Se non proprio di melone -ma di questo siamo i primi a dubitarne- dal circuito massmediatico.
Non possiamo che rallegrarci ed esultare con te per la splendida notizia. Attenzione però! Non vogliamo smorzare il tuo sanissimo entusiasmo, ma alla nostra età quasi "veneranda" di acqua sotto i ponti ne abbiamo vista passare parecchia. Un certo tipo di acqua. Quindi occhio agli ingenui entusiasmi. Calma e sangue freddo.
Tu guarda quando si dice la combinazione casuale. Proprio ieri l’altro ci è arrivata in redazione la lettera di un nostro ammiratore, scritta con stilografica, a mano, in ordinata e minuta calligrafia fortemente inclinata in avanti, che fa giusto al caso in questione. L’ammiratore ci consente di pubblicarla ma ci prega, per ovvie ragioni, di non rivelarne le generalità. Te la riportiamo integralmente perchè lo riteniamo un prezioso contributo al realismo reale in fatto di finanziamenti a pioggia. Quindi dall’alto.

"Carissimi amici del GRUV
grazie, grazie e ancora grazie. Sopravvivere mantenendo un minimo di integrità cerebrale nei tempi bui che stiamo attraversando è decisamente difficile. Il pantano paralizzante del Pensiero Unico attanaglia ormai le menti di molti. E particolarmente se addetti ai lavori. Grazie quindi per la preziosa opera che state intraprendendo. Abbiamo un immenso bisogno di vero pensiero critico positivo e propositivo.
Mi permetto di contribuire inviandovi in allegato una serie di considerazioni che circa un anno orsono, secondo le mie paranoiche abitudini, ho messo per iscritto, e che poi sono finite nel cumulo ormai gigantesco di fogli ed appunti manoscritti inutilizzati che riempiono un intera anta del capace armadio in camera da letto. Ora forse ho trovato il modo giusto per utilizzarli. Grazie ancora."
Segue firma autografa.
 
Questa la lettera di accompagnamento. Riporteremo nelle prossime puntate l’allegato in questione che si articola in tre brevi ed interessanti paragrafi tra loro collegati che potrebbero, purtroppo, ridimensionare gli entusiasmi di Zorro. Il nostro romantico, e forse un poco ingenuo, eroe.

(continua)


SECONDA PUNTATA dicembre 2013
 
Ed ecco gli stimolanti ragionamenti del nostro ammiratore.


Un fatale capovolgimento di senso: i fondi determinano i progetti. Tutt’uno con il "politichese".
 
 
Un vero profluvio di fondi viene da tempo elargito da Enti Pubblici Vari ( ma anche privati) non ultima la Comunità Europea, al fine di stimolare la realizzazione di Progetti Vari nelle realtà locali. La questione che  preme sollevare, perchè di portata strategica, riguarda il capovolgimento di senso che la discutibile prassi determina. E, conseguentemente, i risultati pratici che vengono conseguiti. In genere pessimi.
Riassumiamo in punti schematici la metodologia seguita in queste operazioni.
1.
Non esistono iniziative dal "basso" o comunque radicate in profondità nella realtà locale intorno alle numerose problematiche irrisolte che la affliggono. Se esistono vengono ignorate.
2.
Dall’"alto" e "lontano" vengono stanziati fondi per la realizzazione di progetti.
3.

Nel mondo politichese locale,si instaura un ragionamento di questo tipo:
a.
vengono stanziati fondi per la realizzazione di un progetto;
b.
non possiamo lasciarceli sfuggire;
c.
quindi dobbiamo presentare un progetto;
d.
che tipo di progetto potremmo presentare al fine di utilizzare i fondi stanziati?

E qui le più sfrenate fantasie hanno via totalmente libera. Chi più ne ha più ne metta. Che si tratti di progetti assurdi, discutibili, inutili, dannosi, disorganici, improvvisati o, financo, non del tutto fuori luogo e persino con una parvenza di senso, poco importa. L’obiettivo prioritario è quello di "portare a casa" soldi. E pur di realizzarlo va bene tutto ed il contrario di tutto. Basta che abbia una
parvenza di credibilità. In tempi rapidissimi l’estemporaneo "pseudo-Progetto" è pronto.



Questa l’illogica logica capovolta che, va detto, fa tutt’uno -praticamente un corpo solo- con l’universo politichese. "Illogiche" per "illogiche". (vedi ragionamenti a seguire))
 
Mentre la logica davvero logica, quindi non capovolta, dovrebbe (potrebbe?) essere un’altra.

PRIMA
1.
Partire da un approfondito e condiviso lavoro di analisi dei problemi presenti e delle potenzialità latenti nella realtà locale. Condiviso significa promuovere e organizzare la partecipazione dei cittadini. Nessuno meglio di loro sa che cosa andrebbe fatto e come.
2.
Elaborare quindi Veri Progetti dal "basso", per la soluzione migliore possibile dei problemi irrisolti da un lato e per la vera valorizzazione delle potenzialità latenti dall’altro. Il tutto articolato sul periodo breve, medio e lungo. Prevedendo e prevenendo. (Non si può, per esempio, ripristinare un sentiero di montagna senza prevedere il lavoro di manutenzione periodica successivamente necessario per mantenerlo agibile nel tempo.)

POI
3.
Ricercare ed utilizzare ogni possibile fonte di finanziamento Pubblico e/o Privato.
 
Come si vede la logica davvero logica è elementare.
Ancorchè inapplicata. Chissà perchè........
Se e quando verrà applicata allora, forse, cominceremo a vedere, con soddisfazione, qualcosa di veramente sensato e ben fatto.
 


Qualcuno, forse più di uno, tra gli addetti ai lavori potrebbe pensare che il ragionamento del nostro ammiratore sia un filino provocatorio e semplicistico. Se del caso noi concordiamo ma solo in parte. Provocatorio sicuramente. Sanamente provocatorio. Siamo del parere che la provocazione quando pacata ed argomentata, come in questo caso, sia portatrice di problematicità vera. Che è quella, secondo noi, della quale abbiamo estremo bisogno. Sempre. Ma particolarmente di questi tempi. Sul semplicismo invece vogliamo fare una precisazione. Non si capisce perchè ogni volta che qualche non addetto ai lavori cerca di fare chiarezza dicendo pane al pane e vino al vino viene sistematicamente accusato di semplicismo da parte degli addetti. "Le cose sono complesse. Molto, molto più complesse" si dice e si ripete. Ed è verissimo. Peccato che questa verissima affermazione venga sistematicamente adoperata da coloro i quali fanno di tutto, o quasi, per evitare sistematicamente e chissà perchè (qualcuno lo sa?), di dire pane al pane e vino al vino. Magari sacrificando qualche grado di complessità alla chiarezza.

Voi cosa ne dite?
Se vuoi comunicare con noi l'indirizzo è pensieridizorro@gmail.com  
(continua)


TERZA PUNTATA gennaio 2014

Dopo aver messo in evidenza il mondo alla rovescia dei soldi da spendere che determinano pseudo-progetti, il nostro ammiratore sviluppa alcune considerazioni di ordine più generale sulle metodologie illogiche che, solitamente, vengono seguite dalla cosiddetta "politica". Con i risultati che sappiamo.



Logica comune e illogiche politichesi
 
"La sostanziale inettitudine e latitanza di quella che impropriamente viene chiamata "politica" sono ormai luogo comune.
La domanda: perchè? Da che cosa dipende questa incresciosa situazione?
Sono profondamente convinto che non si tratti solo di "incapacità" o di propensione all’interesse privato in atti d’ufficio, ma di ben altro. Più sostanziale. Più profondo. Faccio una ipotesi: che si tratti di metodo e di logiche. Quindi di metodo-logiche. Vediamo.

Il comune cittadino, è abituato a seguire in tutto quello che fà un certo procedimento metodologico, ispirato al buon senso, che potrebbe essere schematizzato così:

1. C’è un problema
2. Vediamo che tipo di problema è
3. Vediamo poi cosa possiamo fare, e come, per risolvero in modo efficace.

L’ovvietà del procedimento, che propongo di chiamare "funzionale", è solo apparente. Tanto è vero che questo "banale" metodo raramente viene applicato nel prendere decisioni da parte della "politica". Che, evidentemente, ragiona in un altro modo. Vediamo.

1.
Che cosa mi conviene di più fare, o non fare, per l’interesse elettorale, e non solo, della mia parte "politica" e per la mia personale carriera "politica".
2.
Quale problema mi conviene prendere in considerazione per assecondare maggiormente gli interessi elettorali, e non, della mia parte "politica". Quale problema è meglio evitare di prendere in considerazione dal momento che il farlo porterebbe danno o, nel migliore dei casi nessun vantaggio per la medesima.
3.
Se prendo in considerazione un problema vediamo di trovare soluzioni che accontentino, ed evitino di scontentare, la maggior parte delle persone e particolarmente i miei elettori.

Non possiamo escludere che il procedimento mentale descritto viaggi lungo i canali sotterranei dell’"inconscio". La cosa non cambia minimamente gli effetti "perversi" che il procedimento mentale determina nè le responsabilità personali di chi lo segue.

In ogni caso è evidente la questione centrale. Seguendo questo tipo di metodo-logica viene totalmente stravolto, quello che dovrebbe essere il senso profondo nonchè il compito primo ed ultimo della politica: risolvere problemi.


Quindi la conclusione.
L’inconfondibile carattere di cosa raffazzonata alla bellemeglio che, il più delle volte, distingue gli interventi dalla sfera "politica", ed in ogni campo, deriva dalla applicazione sistematica del procedimento mentale, illogico ed a-funzionale che ho testè descritto e che propongo di chiamare" logiche illogiche del mondo politichese".
O, per brevità, "illogiche politichesi".
Caratteristica veramente, profondamente, comune, al di là di barriere, steccati e contrapposizioni, a tutte le componenti dell’universo"politico".
Questo spiega finalmente, oltretutto, il perchè le cose vadano, in linea di massima, nello stesso identico modo, indipendentemente dal colore delle bandiere di chi siede a Palazzo."
 
 
 Alla faccia! Il nostro ammiratore non le manda a dire! Al di là del piglio un tantino barricardiero ed un poco "semplificatorio" che tradisce la sua -probabilmente- giovane età, non possiamo dargli del tutto torto. Ci pare. E a voi? Degno di nota il fatto che il capovolgimento di senso della precedente puntata rafforza le illogiche politichesi di questa. E viceversa. Se poi aggiungiamo il fatto che ci troviamo di fronte a problemi oggettivi enormi che richiederebbero soluzioni che non arrivano e che più il tempo passa più sarà difficile risolverli, possiamo "tranquillamente" concludere che siamo messi non del tutto bene.
 
 
(continua)
Se vuoi comunicare con noi l'indirizzo è pensieridizorro@gmail.com


QUARTA PUNTATA febbraio 2014

Dove il nostro giovane e barricardiero ammiratore conclude la propria appassionata requisitoria a carico del "politichese"


"Differenza tra impostare politiche e fare cose.
Il precedente ragionamento ci pone immediatamente una serie di cruciali questioni.
Preliminarmente è necessario precisare il significato della parola "politica" altrimenti, in tempi come questi si rischia di non capire di che cosa stiamo parlando.

"Politica.
1.Scienza della vita sociale in quanto è organizzata in uno stato.
2. Arte di governare uno stato; insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi per raggiungerli."
(Dizionario Garzanti della lingua italiana)


La definizione due è quella che mi interessa e che faccio mia.
Si badi bene: -Arte- -di governare- -insieme dei fini cui si tende- -e dei mezzi per raggiungerli-.
Questa è la politica che ci interessa e della quale sentiamo acutamente la mancanza.
All’ottima definizione del dizionario aggiungerei un tocco "poetico-programmatico" in più: "arte del possibile".
Allora c’è una differenza sostanziale tra impostare politiche e fare cose. Fare cose, magari con uno stile di indaffarata operosità, è cosa affatto diversa da impostare vere politiche.
Vediamo se riesco a spiegarmi.
Per impostare Vere Politiche sarebbe necessario:
1.
avere una visione complessiva di dove si vuole andare a parare sul lungo periodo;
2.
all’interno della visione complessiava elaborare una serie di congrui, grandi obiettivi che si intende raggiungere sul medio periodo;
3.
all’interno di ogni singolo grande obiettivo elaborare una serie di obiettivi intermedi che si intende conseguire sul periodo breve e medio, in grado di realizzare gradualmete sia gli obiettivi finali sia la visione complessiva.
Ma non finisce qui:
4.
prevedere la serie di ostacoli che si frapporranno al conseguimento degli obiettivi intermedi e finali;
5.
prevedere le modalità di superamento degli ostacoli;
6.
prevedere dove e come reperire le risorse economiche, materiali e soprattutto di intelligenza umana necessarie per realizzare il tutto.

Grosso modo impostare politiche significa, secondo il mio modesto parere, tutto questo.

"Fare cose" è, invece, tutt’altro: darsi un gran daffare sul breve periodo con idee generiche e vaghe più o meno improvvisate, senza elaborazione teorica e pratica, senza visione, senza dichiarati e chiari obiettivi finali, senza una sequenza logica di obiettivi intermedi, reperendo alla bellemeglio risorse economiche e trascurando sistematicamente un rapporto costruttivo con l’intelligenza collettiva di cui qualsiasi agglomerato umano dispone. Il tutto senza elaborazione cartacea, nero su bianco, che possa essere consultata, studiata, discussa, rielaborata. "Fare cose" significa questo.

L’universo del "politichese" non riesce, o forse non può, "fare" di più. Con una aggravante. Che spesso e volentieri cerca di spacciare per progettualità "cose" che si "fanno" o che si intendono "fare".
Mi si perdoni la francheza ma non sono più tempi per giochetti verbali. Possiamo anche chiamare "progettualità" un elenco, più o meno lungo, di "cose da fare". Ma non ne usciremo così. Raccontandocela. E facendo finta di crederci. O peggio -se possibile- credendoci.


Amministrare?
Ci sarebbe da chiedersi se di fronte ai tragici problemi di ogni tipo ai quali siamo di fronte oggi, possa avere ancora un senso porsi in termini di "amministrazione". Per giunta a scadenza . La funzione tecnico-logistica dell’amministrare può avere, e ha, una sua indispensabile funzione nell’immediato. Ma è assolutamente inadeguata, riduttiva, asfittica, di corto e cortissimo respiro. Per sua intrinseca natura non può esprimere la vera progettualità della quale avremmo bisogno. Ogni giorno che passa rende più evidente il fatto che oggi, se volessimo incominciare a risolvere veramente problemi, c’è bisogno, nientemeno, che di progettare un futuro umano. Altro che amministrare! "


Carissimo Zorro

Come vedi i tuoi sanissimi entusiasmi per i cospicui finanziamenti (2 milioni e 300 mila euro."Il progetto di riferimento riguarda la realizzazione di una importante rete di piste ciclabili -spiega Cattaneo-") stanziati dalla Regione potrebbero essere mal riposti. Potrebbero.
Bada bene alla parola "rete". Ottimo concetto. Anche se sarebbe stato ancor più ottimo (!) così: "realizzazione di una completa ed organica rete di estetici e sicuri percorsi ciclabili urbani quale possibilità alternativa all’uso dell’automobile in città". Chissà se è possibile dare un occhio al "progetto di riferimento"? O........ ci pensi tu.......?
Per tutte queste ragioni, non ultima il ventilato -da parte di qualcuno- "storno" dei fondi per altri scopi (porto turistico), ti consigliamo di darti una calmata. Staremo a vedere.
In ogni caso, non sappiamo se concordi, facciamo nostre le condiderazioni inviateci dal notro giovane ma arguto ammiratore. La riteniamo una interessante carrellata nella quale si cerca di mettere a fuoco alcune delle ragioni di fondo per le quali ci troviamo in uno stato di paralisi pressochè totale sul "che fare?". Intanto i problemi, lasciati a sè stessi non solo non si risolvono ma si aggravano.
La serie "Soldi da spendere" si conclude comunque con questa quarta e ultima puntata. Ma il ragionamento continua nella nuova serie intitolata "Progettualità e......fare cose", sulla abissale differenza tra pensare il futuro per costruirlo e darsi -magari un sacco- da fare. Serie nella quale, tra l’altro e con la tua preziosa collaborazione, produrremo alcuni emblematici, clamorosi esempi pratici di assenza più o meno totale di PROGETTUALITA’. Dalle nostre parti e non solo.

tuo affezzionatissimo Gruv

(fine)

Se vuoi comunicare con noi l'indirizzo è pensieridizorro@gmail.com  

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